L’Anello del Monte Pu’ e della Valle del Rio Frascarese.
Da Sestri Levante a Sestri Levante
AUTORE: Circolo Amici della Bicicletta - Genova
DIFFICOLTA’ : impegnativo
PERCORRIBILITA’: tutto l'anno
LUNGHEZZA: 40 Km. di cui circa 10 su sterrati (sentieri e carrarecce), ciclabile al 98%
BICI CONSIGLIATE: Mountain Bike
TEMI DI INTERESSE: paesaggistico e naturalistico
BIBLIOGRAFIA e/o CARTOGRAFIA:
1. carta 1: 25.000 Carta dei sentieri F.I.E. – Alta Val di Vara, oppure vedi la carta GPSIES
INFO: Circolo Amici della Bicicletta - Genova - e-mail: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..
INTERMODALITA’: il punto di partenza e di arrivo dell'itinerario si trova alla stazione FS di Sestri Levante ben servita da diversi treni che espletano il servizio di trasporto bici, specialmente il sabato e festivi.
DESCRIZIONE: Lungo percorso sulle selvagge alture della Val Petronio tra i comuni di Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese. Dalla stazione ferroviaria si Sestri L. si arriva agevolmente all’attacco del percorso in MTB vero e proprio utilizzando in gran parte le piste ciclabili che mettono in comunicazione questa città con la vicina Casarza Ligure.
Usciti dalla stazione di Sestri Levante percorreremo Viale Roma per immetterci a sinistra sulla SP 1 che ci condurrà fuori dell’abitato in direzione La Spezia. Alla fine di un lungo rettilineo, in località San Bartolomeo, prenderemo a destra su pista ciclabile che seguiremo fino al suo termine. La pista dapprima segue un viale e dopo lo attraversa immettendosi in una viabilità secondaria lungo la ferrovia. Giunti al termine della pista occorrerà svoltare a sinistra sotto la ferrovia e quindi, attraversata la SP 1, proseguire diritto in Via Tino Paggi dove dopo circa 300 metri troveremo sulla destra una nuova pista ciclabile, molto gradevole, da seguire fino al confine comunale con Casarza Ligure. Da qui si prosegue su percorso sterrato (è comunque in costruzione pista ciclabile anche su questo tratto) costeggiando la sponda destra del Torrente Petronio. Si perviene al centro di Casarza dove, dopo un piccolo tratto su marciapiede, si riprende una pista ciclabile che contornando i campi da tennis continua a risalire il Torrente Petronio. La pista termina nei pressi di un ponte, con una rampa si risale sulla SP 523 che si seguirà fino al bivio per Massasco e Campegli. Da qui incomincia la salita. Siamo a 50 metri sul livello del mare, dobbiamo arrivare fino agli 890 m. degli ultimi contrafforti del Monte Alpe di Maissana.
Imboccato il bivio per Massasco e Campegli si sale su piacevole strada secondaria asfaltata fra uliveti e macchia mediterranea. Si supera Massasco, la salita si fa meno ripida fino a ridursi quasi del tutto. Poco prima di arrivare a Campegli si prende il bivio sulla sinistra che indica la strada per l’Azienda Agrituristica Monte Pù. La salita diventa subito decisamente impegnativa, sempre su asfalto si supera il cimitero e la chiesetta di Sant’Elena e quindi su sterrato si continua a salire. Si tratta di una lunga percorrenza, nei punti più ripidi nuovamente asfaltata, che poco per volta fa aprire lo sguardo sui stupendi panorami della Riviera di Levante e dei suoi monti. Stiamo risalendo il versante sud del Monte Pù, rilievo di 1001 metri dal quale si può scorgere, nelle giornate limpide, la lontana Corsica e le isole dell’Arcipelago Toscano. In questa zona e precisamente nella sottostante valle del Rio Frascarese vi sono delle grotte costituite da cavità di origine carsica formatesi con l’azione delle acque sotterranee sulle rocce solubili. Nella "Grotta della Prima Ciappa" sono stati ritrovati numerosi reperti: punte di freccia, punteruoli in osso, utensili in selce, grandi di collana, uno scalpello in serpentinite e una lama di ossidiana (vetro vulcanico), e frammenti di vasi i ceramica che risalgono a circa 2500 anni a.C. Questi reperti sono oggi conservati al Museo Archeologico per la Preistoria e la Protostoria del Tigullio di Chiavari. La "Grotta della Prima Ciappa" fu utilizzata come sepolcreto nell’età del Rame ( 3000-2300 a.C.).
Ancora oggi l’ambiente impervio e selvaggio, quasi intatto, con alternanza di pini marittimi e arbusti della macchia mediterranea, come il corbezzolo, l’erica e il terebinto a leccete e castagni rende questa zona molto interessante per gli amanti della natura.
Poco prima di arrivare all’Azienda Agrituristica Monte Pù ed evitando così i suoi cani, dopo un muraglione di pietra, si abbandona la via principale girando decisamente a sinistra su sterrato sbarrato da cancello (il passaggio di una bici per volta è comunque agevole). Si procede con qualche tornante, sempre in salita. Si contorna ora il versante occidentale del Monte Pù che guarda verso la valle del Bargonasco. La strada sterrata diventa più dolce ed infine porta sulla cresta a quota 885 metri s.l.m. che separa la valle del Bargonasco con quella del Frascarese. Da qui si prende lo sterrato subito a sinistra che con un percorso saliscendi conduce verso il Monte Alpe di Maissana. A quota 890 si trascura a sinistra il sentiero per il Bocco Bargone e su sentiero principale si piega ad est contornando il versante sud del Monte Alpe di Maissana. Si tratta di una percorrenza molto gradevole, quasi in piano. Pedalando in una giornata limpida si scorgeranno lontani davanti a noi le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano.
Si continua a pedalare in leggera discesa, si incontra “L’Alta Via delle Cinque Terre”, segnalata con una barra bianca ed una rossa parallele, che sale dalla lontana costa per condurre al monte Zatta ed incontrare così l’Alta Via dei Monti Liguri. Si prosegue diritto fino ad entrare in Provincia di La Spezia, nel territorio del comune di Maissana, cosa evidente da un cartello escursionistico posto da questo comune. All'altezza di questo cartello si abbandona il sentiero principale piegando decisamente a destra in discesa. Si raggiunge l'alpeggio Case Alpe a quota 766 (attenzione alle mandrie al pascolo, chiudete i cancelli dei recinti). Si prosegue sempre a destra fino a raggiungere l'agriturismo di Case Giandriale. Dall'agriturismo si imbocca la strada sterrata che prosegue a destra prima in falso piano poi in leggera salita. Seguendo sempre la strada si rientra in Provincia di Genova fino ad incontrare un ultimo cancello che si supera e si prosegue scendendo sempre su sterrato decisamente sulla sinistra.
Seguendo sempre in discesa lo sterrato si arriverà all’asfalto. Numerosi tornanti ci porteranno a Missano (327 metri s.l.m) sulla SP 523 che andrà percorsa in discesa fino al fondo valle dove, dal bivio per Massasco e Campegli, si ritornerà alla stazione di Sestri Levante seguendo la strada dell’andata.
ULTERIORI INFORMAZIONI:
© 2004, il presente itinerario è proprietà della Fiab Federazione Italiana Amici della Bicicletta e del Circolo Amici della Bicicletta di Genova. Ne è consentita la riproduzione citandone la fonte.